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1) Dizion. 5° Ed. .
MAI e, in forma apostrofata, MA'
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MAI e, in forma apostrofata, MA'.
Definiz: Avverb. di tempo indeterminato, che riferiscesi così al passalo come all'avvenire, e vale In alcun tempo, In qualsivoglia tempo, Alcuna volta, Altra volta, Quandochessia, e simili.
Dal lat. magis. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Deh, se riposi mai vostra semenza.... Solvetemi quel nodo.
Esempio: E Dant. Inf. 27: S'io credessi che mia risposta fosse A persona che mai tornasse al mondo, Questa fiamma staria senza più scosse.
Esempio: E Dant. Purg. 3: Quand'i'mi fui umilmente disdetto D'averlo visto mai, ei disse: ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 115: Ma chi pensò veder mai tutti insieme.... Questi dolci nemici?
Esempio: E Petr. Rim. 2, 15: Tornami avanti, s'alcun dolce mai Ebbe 'l cor tristo.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 244: Ed a cui mai di vero pregio calse.... Con Aragon lasserà vota Ispagna.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 128: Il cominciò a domandare se egli mai in lussuria con alcuna femina peccato avesse.
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 74: Chi una fiata perde la buona fama, appena mai la racquista.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 146: Convenne che costui rimettesse ciò che mai avea acquistato con lui, e quello che egli avea a casa sua, e pagò i detti danari.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 225: E' son be' risparmi i nostri; e' ci potrà costare questa venuta ancora sì cara che tristi a noi, che mai ci venimmo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 62: Le purpure e le gemme, e l'aver loco Inanzi agli altri ne la sua cittade, Potuto hanno, per Dio, mai giovar poco All'uom che privo sia di libertade.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 33, 105: Quivi il balsamo nasce, e poca parte N'ebbe appo questi mai Gerusalemme.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 454: Ora i' non so se mai tu l'avesti; e non l'avendo tu auto, ed e' ci torni, mi farò donare la vettura d'una catasta di legne pel verno, s'i' potrò averlo da lui, per ristoro di detto calamaio.
Esempio: Bart. D. Inghilt. 6, 104: Mi esaminarono, a sapere in generalità, se mai mi fossi messo in affari di Stato.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 54: Se improvviso in qualche rea ventura Il nemico destin mai vi trasporta, L'alma serbate allor tranquilla e forte, Chè il soverchio terror guida alla morte.
Definiz: § I. Si usa spesso in proposizioni interrogative od esclamative, inchiudenti maraviglia o sorpresa di checchessia, per dare maggior forza all'espressione; e talora anche a maniera di pleonasmo. –
Esempio: Dant. Inf. 28: Chi porìa mai pur con parole sciolte Dicer del sangue ec.
Esempio: E Dant. Purg. 23: Quai barbare fur mai, quai saracine, Cui bisognasse, per farle ir coverte, O spiritali o altre discipline?
Esempio: Petr. Rim. 1, 200: Qual Ninfa in fonti, in selve mai qual dea, Chiome d'oro sì fino a l'aura sciolse?
Esempio: Sacch. Nov. 2, 72: Averesti mai creduto che costui fosse sì buono cavatore di denti?
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 77: E s'or non veggio e non conosco lui, Che mai veder o mai conoscer deggio?
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 3 t.: A questo non aveva io pensato; o chi lo arebbe creduto mai?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 209: Ed è possibil mai che quella ingrata Rifiuti me per quello stiavo?
Esempio: Nell. Iac. Serv. 3, 5: Oh quanto mai vi ho rincontrato a tempo, fornaio mio caro!
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 287: Chi potrà mai calcolare giustamente la quantità dell'oro e dell'argento che, impiegato e morto in usi diversi, non circola più in forma di moneta?
Esempio: Martin. T. V. 10, 8: Signore, come mai si sono moltiplicati quelli che mi perseguitano?
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 174: Eppure quando mai la religione fu più riverita e degna di più riverenza?
Esempio: Niccol. Poes. 1, 359: I detti tuoi L'umile stato a venerar m'insegna.... Chi mai così pianse un fratello?
Esempio: Manz. Poes. 818: Qual mai, fra i nati all'odio, Quale era mai persona, Che al Santo inaccessibile Potesse dir perdona?
Definiz: § II. E altresì dopo avverbj dubitativi; onde le frasi Se mai, Caso mai, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 20: Però t'assenno che, se tu mai odi Originar la mia terra altrimenti, La verità nulla menzogna frodi.
Esempio: E Dant. Purg. 5: Ti prego, se mai vedi quel paese Che siede tra Romagna e quel di Carlo, Che tu mi sie de' tuoi prieghi cortese In Fano ec.
Esempio: E Dant. Purg. 19: Se mai quel santo evangelico suono, Che dice Neque nubent, intendesti, Ben puoi veder ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 243: Se mai fu alcuno dolente di caso che gl'intervenisse, costui fu desso.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 96: Se vedesti mai donna che piacesse agli occhi tuoi, lodasti tu forse la sua bellezza ec.
Definiz: § III. E in locuzione ellittica, sottintendendo una proposizione. Così per esempio diciamo:
Esempio: Esempio del Compilatore Se mai, Caso mai, sono a' vostri comandi. – Se mai, farete le mie veci.
Definiz: § IV. E pure per In alcun tempo, In qualsivoglia tempo, usato dopo avverbj comparativi, o in locuzioni comparative. Spesso in frase ellittica; e talvolta con l'interposizione di altre parole fra il comparativo e il Mai. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. S.: Così è oggi bello il cielo come fu mai.
Esempio: Dant. Inf. 31: Allor temetti più che mai la morte.
Esempio: E Dant. Purg. 22: Siam con quel Greco Che le Muse lattar più ch'altro mai.
Esempio: Petr. Rim. 1, 126: Tu vai Mostrando altrui la via, dove sovente Fosti smarrito, ed or se' più che mai.
Esempio: Bocc. Fiamm. 55: La quale (lettera) essendo a me per molte cagioni graziosissima, lui ardere così come mai mi fece palese, ec.
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 10, 34: Ma intendiamo che fa peggio che mai.
Esempio: Manett. A. Op. stor. 107: Avendo (il Brunelleschi) sempre nella mente lo edificio di detta chiesa di Firenze, se per lo passato v'aveva messo diligenza, ora ve la metteva più che mai.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 59: Nel viso si mostrò più che mai lieta.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 289: Ora.... siamo in maggior sicurezza che mai.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 290: Monsignor di Sauli è più innamorato di voi che mai.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 85: Questo pensier la ferità nativa, Che dagli anni sopita e fredda langue, Irritando inasprisce, e la ravviva Sì, che assetata è più che mai di sangue.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 373: Pericle in quel fatto d'arme combattè più valorosamente che mai, e si fe' sopra gli altri riguardevole.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 2, 384: Onde tutto invigorito nell'avere di già inteso che il campo della Lega s'era mosso per tal effetto, continovava nella difesa più vivamente che mai.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 80: E appena pentiti del peccato, par che tornino a pentirsi del pentimento, ritornando a peccare peggio che mai.
Esempio: Fag. Rim. 5, 204: E benchè n'adopri assai, Nè fàccia altro che imbiaccarsi,... È poi brutta più che mai.
Esempio: Memor. Bell. Art. 1, 2, 8: Il più grande scrittore d'opere drammatiche che siavi stato mai, l'inimitabile Metastasio.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 15: La volpe, che sentiva il bulicame Salito tra il pelame Del monte più sublime della testa, Quanto più mai potea Nel fiume s'immergea.
Esempio: Giord. Op. 2, 390: Italia, in questi tempi ultimi poverissima quanto mai non fu di uomini grandi, ne ha in breve distanza di paese, con piccolissimo intervallo di età, dati due al mondo.
Definiz: § V. Si usò anteposto al comparativo mai Quanto. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 120: Mai quanto calza bene Una brachetta accattata a pigione.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 229: Oh sì, sì, disse.... stringendo Santolo colle braccia con certe amorevolezzocce svenevolone, che mai quanto le si gli avvenivano.
Esempio: E Firenz. Pros. appr.: Vo' fare un di quei quarti dirieto lessi, che mai quanto e' son buoni.
Definiz: § VI. Preceduto da una particella negativa, forma con essa una maniera che vale In nessun tempo. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Non isperate mai veder lo cielo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 140: Or mi ritrovo pien di sì diversi Piaceri..., Che duol non sento, nè sentii ma' poi.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 30: E Pietro rispose: Signore mio, io non ebbi mai simile paura.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 118: Si misono in ordine d'avere la città per forza, chè altra via nè modo vi sarebbe mai suto.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 259: Ebbe male da 20 dì, e i medici non seppono mai conoscere il suo male.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 25: Ma senza mai posar, d'arme guernito, Tremila miglia ogn'or correndo era ito.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 140: In Ovidio non lessi Mai che gli uomini avessin tanto ardire.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 88: Non solo non volle mai pensare... a ovviare che le non trascorressino (le elezioni), anzi più tosto favorì questa larghezza.
Esempio: Varch. Stor. 1, 418: Perchè questo non è altro che un torsi alla morte, e serbarsi lunghissimo tempo in vita, anzi pure un non morir mai.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 75: Sovra le sponde ruinoso scorre, Nè cosa è mai che gli s'ardisca opporre.
Esempio: E Tass. Gerus. 6, 78: Nè porta alcuna, in tal rischio di guerra, Senza grave cagion mai si disserra.
Esempio: Buonarr. Cical. III, 1, 9: E da loro fu fatato Orlando, cioè che non gli potesse essere forata la pelle mai.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 11: Nè mai quest'orrida funesta scena Vi scuote l'anima? mai vi dà pena?
Esempio: Leopard. Poes. 172: Ma sola Ha questa luna in ciel, che da nessuno Cader fu vista mai se non in sogno.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 21: Anch'io non rompo mai le tasche, quando Ho tanto da campare onestamente.
Definiz: § VII. E in proposizione ellittica. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 247: La cosa bianca può diventare nera, ma la bianchezza, no. La cosa calda può perdere il caldo e diventare fredda, ma il calore non mai.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. Proleg.: In ossequio della cui infallibilità professo di cattivare il mio intelletto, capace d'aver potuto errare per ignoranza, ma per malizia non mai.
Esempio: Nell. Iac. Alliev. 1, 12: Per una volta sola che sarebbe? P. Nè una, nè due, nè mai. Avete inteso?
Definiz: § VIII. Vale pure In nessun tempo, anche seguito dalla particella negativa. –
Esempio: Dant. Purg. 31: Mai non t'appresentò natura ed arte Piacer, quanto le belle membra in ch'io Rinchiusa fui, che son terra sparte.
Esempio: Tav. Rit. 1, 533: E lo re Artù, dubitandosi che mai Lancialotto non tornasse a corte, in celato nè in palese, sì disse ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 49: Ma ricadendo (la speme), afferma Di mai non veder lei, che 'l ciel onora.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 213: Ma essa, tenera del mio onore, mai ad alcuna persona fidar non mi volle, che verso Cipri venisse.
Esempio: Sacch. Rim. 13: Chi ama teme di non dispiacere Per nessun modo alla sua donna amata;... E mai da lui non è infamata.
Esempio: Poliz. Rim. C. 108: Che tu mai la sua faccia non veggi, Fin che tra' vivi pervenuta sia.
Esempio: Machiav. Pros. var. 5, 38: Perchè la cosa immaginata alla verità di quello che s'immagina al tutto mai non aggiugne.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 38: Nè muro appar nè torre in alcun lato, Come se mai castel non vi sia stato.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 68: Così m'ha scritto Chi mai per uso in avvisar non erra.
Esempio: Chiabr. Ang. 48: Le fronti coronate Mai per alti pensier non son serene.
Esempio: Buonarr. Cical. III, 1, 15: Mi mettono in un bellissimo letto di rensa che ha le coperte tutte di seta, con bellissima arte ricamate, che mai una così fatta cosa non fu veduta.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 58: Dirò bensì che mai Nessun di loro aspetti Di guadagnarvi assai.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 148: Io nel tempo del mio vivere Mai non scrissi due parole.
Definiz: § IX. E pure per In nessun tempo, Non mai, anteposto, senza la negazione, al verbo. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 167, 28: E mai credetti che uno tanto signore, e della casa reale di Francia, rompesse la sua fede.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 169: Alle sue femine.... comandò che ad alcuna persona mai manifestassero chi fossero.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 207: Ti priego che mai ad alcuna persona dichi d'avermi veduta.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 56: La fortuna ancora, alcuna volta aiutatrice de' paurosi, sopra la lor lingua subitamente di quelle (parole) pone, che mai ad animo riposato per lo dicitor si sarebber sapute trovare.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 35: Così tutti si partirono non sapendo che si dire e ma' s'accordarono.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 459: Quella degli Adimari, mai l'ho trovata; che mi pare un gran fatto, chè son ita tanto alle poste ec.
Esempio: Poliz. Rim. C. 45: Mai rivestì di tante gemme l'erba La novella stagion che 'l mondo avviva.
Esempio: Guicc. Stor. 4, 30: Ha sempre dimostrato la esperienza, e lo dimostra la ragione, che mai succedono bene le cose che dipendono da molti.
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 349: Mi certifica che le cose di là mai stettero più quiete che ora.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 154: Fia dunque un po' d'alterazion di stomaco, Che passerà di facile, chè mai Donna morì pel duol d'aver marito.
Esempio: Strozz. Osserv. Ling. 119: Quistionossi in Firenze agli anni passati sopra il Mai: sentenziossi che e' potesse negare senza il Non, sì per l'uso comune in parlando, sì perchè nel Boccaccio ne trovarono esempio.
Esempio: Not. Malm. 1, 217: Mai. Questo avverbio che significa In alcun tempo serve anche per negativa,... come l'usò più volte il Boccaccio;... ed in molti altri luoghi del Boccaccio, del Passavanti, e d'altri scrittori del buon secolo, si trova usato per negativa.
Esempio: Salvin. Annot. Murat. 2, 102: Gli antichi nostri, perciocchè il nostro mai corrisponde all'unquam de' Latini, volendo esprimere il nunquam, diceano mai non, non mai. Ma perciocchè questo non non faceva presa col mai, tanto di farne una sola voce, come i Latini, che delle due non unquam n'aveano fatto una, cioè nunquam, leggiadra e comoda; così non si potendo fare del mai non, o non mai, accorciando in no mai, o cosa simile, non essendoci vocali tali che potessero fare un buon tutto, ricorse il nostro popolo, per dir anche la sua ragione, come per necessità, a licenziare quel non, e fare che il mai avesse la significanza di non mai, supplendovi quasi la negativa, e facendovela sottontendere il sentimento medesimo, venuto in soccorso.
Esempio: Crudel. Rim. 111: Ora fugge, or si sofferma, Ora ride, e mai s'adira.
Esempio: Giust. Vers. 284: Delira sempre, e mai capisce un ette.
Definiz: § X. E pure per Non mai, usato in frase ellittica, rispondendo ad una domanda. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 57: Ricordo buono; e voi non meno prudente, se mai la donna vostra da voi non trasse mai alcuno secreto. A. Mai.
Definiz: § XI. Mai, per Non mai, si usò anche collocato dopo il verbo a cui si riferisce, o fra l'ausiliare e il participio o l'Infinito, che ne dipendono. –
Esempio: Car. Lett. ined. 2, 220: Voglio ben che sappiate che per non avervi scritto, sono mai però restato d'operare per voi.
Esempio: Deput. Decam. Proem. 5: Non hanno avuto rispetto i copiatori, quando è venuto loro bene, tor via le parole dell'Autore, e mettervi delle loro, senza lasciare pur ombra delle primiere; onde elle si possono per alcuno tempo mai rinvenire.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 80: Io divenni di lei di sorta, ch'essere Mai potevo d'altrui.
Definiz: § XII. Trovasi costruito con due negazioni. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 209, 4: Nè non si credette mai che, non che lo ricevessono per signore, per loro superbia, ma che li dessono pure il passo.
Esempio: Vill. G. 146: Lo 'mperadore venuto in Toscana non volle entrare in Firenze, nè mai non v'era entrato.
Definiz: § XIII. Anteposto, o posposto, a mai Sempre, sempre mai rafforza il senso di questo avverbio. –
Esempio: Dant. Inf. 16: Di vostra terra sono; e sempre mai L'ovra di voi e gli onorati nomi Con affezion ritrassi ed ascoltai.
Esempio: Stor. Mos. 16: Immantanente prese (il fanciullo) el carbone del fuoco, e miselosi in bocca, e poi lo sputò con grande pianto, e tutta la lingua si guastò, e mai sempre poscia iscilinguòe, e balbettava quando parlava.
Esempio: Petr. Rim. 1, 199: Per far sempre mai verdi i miei desiri.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 245: Una parte del mondo è che si giace Mai sempre in ghiaccio ed in gelate nevi.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 41: Se voi mi prestate cinque lire..., io sempre mai poscia farò ciò che voi vorrete.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 87: Perchè con non profittevoli lagrime imbrattate voi quelle guance che dovrebbono esser da me mai sempre onorate?
Esempio: Gell. Sport. 3, 4: Sempre mai questi che studiano credon poco.
Esempio: Car. Eneid. 9, 391: Questo giovinetto, Che d'un tal vostro merto avrà mai sempre Dolce ricordo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 366: E' debb'essere un vecchio il più fantastico Che viva. B. Sempre mai noi siàn fantastichi, Quando non lassiàn farvi a vostra voglia.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 33: E per le vie dove mai sempre annotta Seguì colui, che 'l suo cammin governa.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 5, 15, 165: Il fato naturale chiamano quell'ordine delle naturali cagioni, le quali, senza impedimento ch'elle abbiano per lor forza e natura, producono mai sempre un certo e medesimo effetto.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 100: Il voler io a forza, a cagione del non aver fatta l'Impresa, esser chiamato mai sempre Innominato, ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 441: Il fiume intanto Corre a seconda e correrà mai sempre.
Esempio: Mont. Poes. 2, 314: Desta.... gl'innocenti balli Delle Grazie mai sempre a te compagne.
Esempio: Pindem. Poes. 290: Scolta mai sempre Con viso attento chi favella.
Definiz: § XIV. Si replica più volte per dare maggior forza all'espressione, sia immediatamente, sia con qualche voce di mezzo, come nelle frasi Mai e poi mai, e Ma' più e ma' poi, e simili. –
Esempio: Leggend. Lazz. Mart. Madd. 31: O anima peccatrice, che hai posto il talento in terra, come farai, perocchè mai mai uscirai di quello tenebroso inferno?
Esempio: Savonar. Pred. 20: Se pensassimo che non faccendo bene avemo andare nel fuoco dello inferno, del quale non si esce mai mai mai, noi faremo meglio che non facciamo.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 382: Che affanno mortale è il mio, a non aver avuto mai mai mai nè lettere nè imbasciata da voi.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 364: Farò orazione per voi come ho fatto per il passato, chè mai mai vi dimentico.
Esempio: Red. Lett. 2, 368: Il primo terzetto non può esser mai mai mai nè più bello nè più nobile.
Esempio: Salvin. Iliad. 95: Quando ancor io mai mai volessi, acceso Di fiera brama, riversare al suolo Quella cittade.
Definiz: § XV. Ma' mai, trovasi per Appena appena, A mala pena. –
Esempio: Vill. M. 4, 45: Essendo entrati nuovi capitani di parte Guelfa, messer Simone de' Bardi e messer Ugoccione Buondelmonti, Migliore Guadagni e Massaiozzo Raffacani, e de' quali non v'era ma' ma' uno ch'avesse stato in comune, e tutti erano animosi ec.
Definiz: § XVI. In forza di Sost. Usasi familiarmente per affermare la immutabilità di una data condizione di cose, di una risoluzione, e simili. –
Esempio: Savonar. Pred. 20: Pensa questo mai che non ha fine.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 113: Di quello scandaloso mai si pensa nell'Accademia di prenderne qualche partito.
Definiz: § XVII. Mai che. –
V. Che, particella congiuntiva, § LXVIII.
Definiz: § XVIII. Mai no, e Ma' no, che scrivesi anche congiuntamente Mainò, vale Non mai. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 67: Appresso li dicea il pensiere: O dopo centomilia anni? E rispondea che mai no.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. appr.: Or dopo tante migliaia d'anni, quante gocciole hae nel mare d'acqua, potrebbe essere che n'uscissono? E rispuose a se medesimo che ma' no.
Definiz: § XIX. Mai più, vale Mai in alcun tempo, e riferiscesi a tempo avvenire, usato con la particella negativa; anche con interposizione di qualche parola. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 75: E promise di mai in ciò più non peccare.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 68: Che se farai il contadino, mi dice che se' spacciato, e che ma' più gliene dica nulla, ch'i' perdere' tempo.
Esempio: Poliz. Lett. 65: Mi sa bene male d'una parola che tu scrivi, che delle cose del compagno non ne piglierai ma' più tanta sicurtà.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 206: Che non abbiamo mai più a stare sì chiuse in casa nostra, e privarci per sempre d'una abitazione tanto bella, e fattaci dalla casa vostra tanto onoratamente.
Esempio: Vai$ Rim. 20: Quante volte giurai Di non t'amar mai più; E pur ci ritornai!
Definiz: § XX. E nel medesimo senso, riferito a tempo passato o presente; pure con interposizione di qualche parola. E in questo senso oggi dicesi semplicemente Mai. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Tu ne fai Tanto maravigliar della tua grazia, Quanto vuol cosa che non fu più mai.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 284: Sono due anni se' stata con meco, e mai non ti vidi più sospirare.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 291: Quando Mirabello lo 'ntese, lo prese per la mano, e tirollo da parte, e disse: A me none offendesti mai più.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 79: Non essendo mai più fuor di casa stato, con altri mercatanti là se n'andò.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 117: O Lapaccio doloroso! che farò? dove n'andrò? che almeno me ne potess'io andare! ma io non so donde, che qui non fu' io mai più.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 90: Pensò un nuovo modo d'avere danari, e forse mai non più usato.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 238: Cascia, da un paese in fuori nel Valdarno di sopra, non sentii mai più dire.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 348: Modi non adoperati da Dio mai più, nel punire alcun altro eccesso.
Definiz: § XXI. Pure per Mai, in senso però di Non mai. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 580: Se si guata a questo, ma' più se ne viene all'effetto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 319: Era amico forse di quel medico Spinto lì da fortuna? C. Ma' più avevalo Veduto.
Definiz: § XXII. Mai più, si usa anche familiarmente per Una volta, Finalmente, Alla fine. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 173: Il reo, niente perduto d'animo, scoteva verso il figliuolo le catene, chiedeva vendetta agl'iddii: rimettesserlo nel suo esiglio, lontano da modi tali: seguisse mai più il supplizio di cotal mostro.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 35: Oh! pur finirno mai più.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 19: Sicchè riguarda ben s'altro ci manca, E distendi mai più questa scrittura.
Esempio: E Lipp. Malm. 12, 48: Di' mai più sì, e daccela in favore.
Esempio: Not. Malm. 1, 404: Mai più. Ormai; cioè Finiscila una volta. È termine dimostrativo d'una certa impazienza, e si dice: Omai più: ed è il latino Tandem aliquando: e si confà coll'imperativo Omai più finitela.
Esempio: E Not. Malm. 2, 860: Mai più. Questo termine, usato nel modo che è nella presente ottava, ci è familiarissimo, ed ha quasi lo stesso significato che Ovvia, detto poco sopra: e s'usa l'un per l'altro, in occasione di stimolare qualcheduno a spedirsi: ed esprime una certa impazienza di colui che stimola. È il latino Eia tandem. Finiscila. Dillo una volta.
Esempio: Fag. Comm. 3, 166: Questo è quello che averò caro di sapere. L. E questo giusto è quello che i'ho caro di dirvi. A. Mai più.
Definiz: § XXIII. Mai, premesso alla particella mai No, o Sì, serve a negare, o ad affermare, con maggior forza. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 133: Mai messere sì, rispuose ser Ciappelletto, che io ho detto male d'altrui.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 39: Si conosce al primo. C. Eh! mai no.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 314: E' dice: anzi hai cambiatolo (l'anello); E io: ma' no, chiama qua drento l'orafo.
Definiz: § XXIV. Caso mai che. –
V. Caso, § XXVIII.
Definiz: § XXV. Che mai, premesso a un adiettivo o a un avverbio comparativo, dà a questo forza di superlativo; onde, per esempio, Che mai il più bello, Che mai meglio, valgono rispettivamente Bellissimo, Benissimo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 35: Ho messo e' panni del Francioso indosso A la Fiammetta, e quei di lei a lui, Che gli stan che mai meglio.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. appr.: E la Vostra Fiammetta pare un garzonetto Che mai il più bello.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 36: Haile tu detto,... che la parli franzese, quel poco Che di necessità gli fia parlare? Messer sì, e riesce che mai meglio.
Definiz: § XXVI. Diamin mai, e Diavol mai. –
V. Diamine, § I, e Diavolo, § XVII.
Definiz: § XXVII. Già mai, che più spesso scrivesi in una sola parola Giammai, vale lo stesso che Mai. –
Esempio: Galil. Op. IV, 570: Come sarebbe, per esempio, che un'oncia di piombo, se ben dilatato in una falda d'un palmo quadro, non galleggia senza la siccità, egli però galleggi senza tale aiuto, disteso in due, in quattro, o in dieci palmi d'ampiezza; il che però non farete veder già mai.
Definiz: § XXVIII. Meglio tardi che mai! Maniera esclamativa, per significare la soddisfazione che si prova nel vedere finalmente effettuata alcuna cosa buona o utile.